In questo breve articolo desidero presentarvi la psicoterapia con il corpo.
E’ un metodo di lavoro estremamente pratico e risolutivo poiché poco interpretativo.
Questo metodo permette di lavorare sul corpo attraverso l’apertura del respiro che viene sollecitata attraverso delle pressioni delle mani o delle dita, tecniche fisiche che hanno la funzione di modificare i modelli del respiro, dell’organizzazione muscolare e dello schema corporeo attraverso digitopressioni.
È un modo di operare che ho utilizzato moltissimo in prima persona, sia come paziente quando ero in formazione, che con i miei attuali pazienti.
Ho scelto di parlare questo argomento perché penso che sia un ottimo metodo abreativo, parola che vuol dire: “dare la possibilità alla persona mediante il percorso terapeutico – e dunque l’uso del corpo – di far fluire una emozione legata a un fatto o a un ricordo, che non trovi via di sfogo” ; un trauma, un grande torto, qualcosa di sgradevole.
Va a lavorare sulle memorie antiche, ottimo per la risoluzione di traumi e conflitti atavici.
Del resto le connessioni tra i blocchi del respiro (che si manifestano attraverso una rigidità della parte superiore del torace oppure attraverso una rigidità del diaframma che non permette di gonfiare la pancia per una buona ossigenazione) e le difficoltà nell’esprimere la parte più autentica di se stessi, attraverso la consapevolezza dei bisogni necessari per una buona vita, oltre alla capacità dunque di esprimerli, sono già state messe in rilievo da autori molto importanti come Goodman e Lowen. Infatti loro ritenevano, ed avevano dimostrato anche attraverso le loro ricerche scientifiche, che i blocchi della espressione del Sé si traducono con dei disturbi nella respirazione.
I blocchi che causano una cattiva ossigenazione del corpo ed una più lenta espulsione di anidride carbonica, si manifestano con ansia.
Si tratta di una tecnica regressiva, un metodo principalmente verbale che utilizza il dialogo tra paziente e terapeuta, nella seduta quindi si parte “con la parola” che ci permette di agganciare un tema, per poi arrivare al lavoro sul corpo. Per regressiva in questa sede si intende la possibilità di andare a vedere spazi ed emozioni che appartengono a tempi passati ma, anche la possibilità di accedere a spazi più profondi della propria personalità, spazi a cui sarebbe difficile accedere con la censura della mente conscia.
Quando siamo svegli, cioè quando la parte più cosciente della nostra psiche attua delle censure o, molto più banalmente seleziona le cose su cui far cadere l’attenzione, si evita che la nostra mente venga sovraccaricata da informazioni. Per spiegare meglio quello che voglio dire, basta immaginare l’attività onirica che si verifica nelle ore notturne mediante i nostri sogni, contenuti estremamente vividi e ricchi di valore che esprimono alle volte cose senza senso, ma che invece celano grandissimi significati che vanno decodificati.
Ecco, il lavoro con il corpo si presenta come un treno “Eurostar” che ci permette di giungere alla parte più autentica del nostro Sé, permettendo alla parte del nostro inconscio che sedimenta nelle memorie muscolari di esprimersi e di sprigionare la sua sana energia.
Gabriele Dimitrio